Il 26 Aprile 2017 Francesco Aiello è stato ospite della trasmissione teleisiva Direttametne su TEN, per parteciapre alla puntata dedicata alle Fusioni tra i comuni calabresi. Al dibattito moderato dal direttore Attilio Sabato, hanno partecipato anche Marco Oliverio (Sindaco di Pedace, Cosenza) e Giovanni Greco (Sindaco di Castrolibero).
L’attenzione è stata focalizzata sui processi di aggregazione di cui, oggi, si parla in Calabria. Particolari riferimenti hanno riguardato il progetto di fusione dei comuni della presila cosentina di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta, che , a valle del referendum consultivo del 26 Marzo sono in attesa della delibera del Consiglio Regionale in merito all’istiuzione del comune dei Casali del Manco. Si è dicusso, inoltre, dell’ipotesi di comune unico dell’area urbana di Cosenza, Castrolibero e Rende.
Durante il dibattito, Aiello ha avuto l’occasione di riprendere molte delle argomentazioni delle Analisi sui Comuni pubblicate su OpenCalabria. In particolare, si è discusso di “Economie di scala e fusioni tra piccoli comuni” con l’obiettivo di evidenziare come i nano comuni abbiano delle spese pro-capite molto più elevate di quelle che si registrano nei comuni più grandi. La ragione è legata alla presenza di costi fissi indivisibili che i comuni devono affrontare per lo svolgimento delle loro funzioni essenziali. Questi costi fissi sono, in media, elevati per i comuni poco popolati e decrescono (economie di scala) all’aumentare della popolazione. L’implicazione è che esistono fondate motivazioni economiche affinché i comuni si aggreghino tra loro al fine di razionalizzare l’offerta e sostenere, quindi, minori spese. «D’altra parte – ha ribadito Aiello – non ha senso mantenere piccole municipalità ad elevata spesa pro-capite, poicé i vincoli sui bilanci comunali richiedono adeguate coperture finanziarie. Queste ultime, in uno scenario di restrizione della contribuzione sovra-comunale, si traducono in maggiore pressione fiscale e/o in indebitamento (laddove ammissibile)». Pertanto, consentendo guadagni di efficienza nell’erogazione dei servizi, le fusioni rappresenterebbero un efficace strumento per abbattere la fiscalità che grava sulle comunità locali.
“Se da un lato le ragioni economiche sembrano essere chiare e in liena con gli orientamenti nazionali di riassetto istituzionale del governo locale, dall’altro lato le motivazioni del mancato avvio in Calabria di una fase di diffuse fusioni tra comuni sono legate a deficit informativi e di elevata disinformazione sulle implicazioni di una fusione. Molto è dovuto anche all’assenza di indirizzo e guida da parte della Regione Calabria ed all’inclinazione – mai esplicitata, ma molto ricorrente – degli amministratori locali di considerare le fusioni un rischio di perdita di spazi personali nel mercato della politica, piuttosto che un’opportunità di crescita delle nano comunità” (cit. Francesco Aiello).
Il video della puntata:
Redazione di OpenCalabria