Gli ultimi dati ISTAT sulla povertà, confermano la Calabria quale regione con la più alta incidenza di povertà relativa. In maggiore difficoltà i giovani under 35, i disoccupati e gli stranieri.
POVERTA’ ASSOLUTA
Nel 2017 si stimano in povertà assoluta 1 milione e 778 mila famiglie italiane, in cui vivono 5 milioni e 58 mila individui; rispetto al 2016 la povertà assoluta cresce in termini sia di famiglie sia di individui [1]. I nuclei familiari in povertà assoluta sono 845 mila nel Mezzogiorno, 271 mila nel Centro, 661 mila al Nord, mentre le persone in stato di povertà assoluta 1,93 milioni al Nord, 771 mila al Centro e 2,36 milioni nel Mezzogiorno.
Complessivamente il numero di individui poveri è aumentato in un anno di quasi 317 mila unità: al Nord l’aumento è stato di 96 mila circa, mentre al Sud di 320 mila. Nelle regioni dell’Italia centrale, invece, si è registrata una diminuzione di 100 mila poveri rispetto allo scorso anno.
Ogni 100 residenti, circa 9 (8.4) sono in stato di povertà assoluta. Questo valore, definito come incidenza della povertà, è pari al 7% al Nord, 6.4% al Centro e 11.40% nel Mezzogiorno.
L’incidenza di povertà assoluta per le famiglie di soli italiani è mediamente del 5.1% (9.1% al Sud ; 3.3% al Centro; 3.1% al Nord). Mediamente, il 29% delle famiglie di soli stranieri vive in condizioni di povertà. Nel mezzogiorno tale incidenza raggiunge un picco del 42.6% (27.9% al Nord, 23.8% al centro) . Ciò significa che quasi una famiglia di stranieri su due che vive nel mezzogiorno è in stato di povertà assoluta.
POVERTA’ RELATIVA
Le famiglie italiane povere in senso relativo sono 3 milioni 171 mila, in aumento di 430 mila rispetto allo scorso anno. Più di due milioni di queste si trovano nel Mezzogiorno, 726 mila al Nord e 417 mila al Centro. La linea di povertà relativa[2] nel 2017 è stata stimata in 1.085,22 euro, circa 24 euro in più di quella del 2016.
La rilevanza del fenomeno della povertà relativa diminuisce all’aumentare dell’età. La quota di giovani di età compresa tra i 18-35 anni, infatti, è quella che registra, a livello nazionale, la più alta incidenza di povertà relativa ossia 16.30% contro – ad esempio, il 10% degli over 65. A livello geografico, l’incidenza di povertà dei giovani del mezzogiorno under 35 registra un punto di massimo, pari al 31.70% che è quasi doppio del dato nazionale. Anche l’incidenza relativa alle altre fasce d’età è significativamente più alta nel mezzogiorno rispetto al resto del Paese. Sempre nel Mezzogiorno, la povertà relativa è significativamente elevata per chi è in cerca di occupazione (48.8%, con una media nazionale del 37%) e per quelli che ricoprono la posizione di “operaio e assimilati” (32.70%). Considerando la presenza di stranieri in famiglia, si evidenzia che nel mezzogiorno quasi il 59,6% delle famiglie di stranieri è povera in senso relativo. Questo dato è molto più elevato rispetto alla media nazionale che è 34.5% e rispetto alle altre aree geografiche (Nord 29.2% ; Centro 29.3%).
Per quanto riguarda l’incidenza della povertà relativa su base regionale (Tabella 1), la Calabria presenta il valore più elevato (35,3%), discostandosi significativamente dalle altre regioni del Mezzogiorno, seguita da Sicilia (29,0%) e Campania (24,4%). Rispetto all’anno precedente, tuttavia, la Calabria ha registrato un incremento (peggioramento) dello 0,4% che è sotto la media nazionale (aumento dell’incidenza di 1,7%). In base ai dati ISTAT, tenendo conto del numero di famiglie a fine 2017, in Calabria le famiglie in povertà relativa sono più di 284 mila e le persone povere circa 683 mila, ossia 30 mila in più rispetto al 2015.
[1] La soglia di povertà assoluta varia in base alla tipologia familiare (numero ed età di componenti), alla ripartizione geografica (Nord, Centro, Mezzogiorno) e numero di residenti nei comuni (grandi, medi e piccoli). A titolo esemplificativo, la soglia di povertà di una famiglia di 4 componenti, tutti tra i 18 e i 29 anni, residente in un comune con meno di 50mila residenti ammonta ad euro 1579,52 al nord, 1471,09 al centro e 1263,58 nel mezzogiorno.
[2] Per come è definita, la linea di povertà relativa (per una famiglia di due componenti è pari alla spesa media per persona nel Paese) Fonte: ISTAT. Su questo si veda anche Aiello, Bonanno e Foglia (2017).