BRUXELLES – Man mano che l’Europa impara a convivere con la pandemia, lo sviluppo e la rapida diffusione a livello mondiale di vaccini sicuri ed efficaci contro il COVID-19 rimangono un elemento essenziale per risolvere definitivamente la crisi sanitaria pubblica. In tale contesto, la Commissione europea si sta adoperando per garantire l’accesso a vaccini sicuri in tutta Europa e incoraggia un approccio coordinato delle strategie di vaccinazione per la diffusione dei vaccini. La Commissione propone i possibili gruppi prioritari cui somministrare il vaccino e presenta gli elementi chiave che gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione per le loro strategie di vaccinazione contro la COVID-19, così da preparare l’Unione europea e i suoi cittadini al momento in cui sarà disponibile un vaccino sicuro ed efficace.
Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “Un vaccino sicuro ed efficace è la nostra arma migliore per sconfiggere il coronavirus e tornare alla vita normale. Ci siamo fortemente impegnati per concludere accordi con le aziende farmaceutiche e garantire un determinato numero di dosi in futuro. Ora dobbiamo assicurarci che l’arrivo di un vaccino ci trovi pienamente preparati a diffonderlo. La nostra strategia di vaccinazione aiuta i paesi dell’UE a predisporre le loro campagne di vaccinazione, ossia a stabilire quali siano i gruppi prioritari, come garantire una distribuzione equa e come proteggere i più vulnerabili. Se vogliamo che la vaccinazione sia efficace dobbiamo prepararci adesso.”
In linea con la strategia dell’UE sui vaccini del 17 giugno, la Commissione europea e gli Stati membri stanno garantendo la produzione di vaccini contro la COVID-19 attraverso accordi preliminari di acquisto con i produttori di vaccini in Europa. Qualsiasi vaccino dovrà essere autorizzato dall’Agenzia europea per i medicinali secondo standard di sicurezza ed efficacia verificati regolarmente. Gli Stati membri dovrebbero ora iniziare a elaborare una strategia di vaccinazione comune per la diffusione dei vaccini.
Gli Stati membri dovrebbero garantire tra l’altro:
- la capacità dei servizi di vaccinazione di somministrare i vaccini per la COVID-19, anche in termini di forza lavoro qualificata e di dispositivi medici e di protezione;
- un accesso ai vaccini agevole e dal costo contenuto per le popolazioni destinatarie;
- la diffusione di vaccini con caratteristiche ed esigenze di stoccaggio e trasporto diverse, in particolare in termini di catena del freddo, capacità di trasporto refrigerato e capacità di stoccaggio;
- una comunicazione chiara sui benefici, i rischi e l’importanza dei vaccini contro la COVID-19 per rafforzare la fiducia del pubblico.
Tutti gli Stati membri avranno contemporaneamente accesso ai vaccini contro la COVID-19 in base al numero di abitanti. Durante le fasi iniziali di diffusione e prima che la produzione possa essere incrementata, il numero complessivo di dosi di vaccino sarà limitato. La comunicazione fornisce pertanto esempi di gruppi prioritari (non elencati in ordine di priorità) che i paesi dovrebbero prendere in considerazione quando i vaccini contro la COVID-19 saranno disponibili, tra cui:
- operatori sanitari e delle strutture di assistenza a lungo termine;
- persone di età superiore a 60 anni;
- persone particolarmente a rischio a causa delle loro condizioni di salute;
- lavoratori essenziali;
- persone impossibilitate a osservare il distanziamento sociale;
- gruppi socioeconomici più svantaggiati.
In attesa dell’arrivo di vaccini approvati contro la COVID-19, salvaguardando nel contempo la continuità di altri tipi di servizi e programmi essenziali di assistenza sanitaria e di sanità pubblica, l’UE deve continuare a contenere la trasmissione del virus. Tale obiettivo può essere conseguito tramite la protezione dei gruppi vulnerabili e assicurandosi che i cittadini aderiscano alle misure di sanità pubblica. Fino a quel momento, e molto probabilmente anche durante le prime fasi di introduzione della vaccinazione, le misure di mitigazione, quali il distanziamento fisico, la chiusura dei luoghi pubblici e l’adattamento dell’ambiente di lavoro, continueranno a essere il principale strumento di sanità pubblica per il controllo e la gestione dei focolai di COVID-19.