Rende, 25 Ottobre 2020. Il nuovo DCPM che entrerà in vigore Lunedi 26 ottobre introduce nuove limitazioni all’esercizio delle attività legate alla ristorazione. La chiusura alle ore 18:00 di fatto elimina la componente piu’ rilevante del mercato che è quella delle ore serali. Il provvedimento interessa 337mila imprese attive sul territorio nazionale e circa 930mila dipendenti (Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Rapporto 2019). La dimensione media delle aziende del settore è di poco inferiore a 6 dipendenti (5,8).
In Calabria, le imprese attive sono poco meno 11mila (il 3,2% del dato nazionale), di cui il 71% è costituito sotto forma ditta individuale (contro il dato medio nazionale del 50,2%), mentre le società di capitale rappresentano il 13% del totale regionale e le società di persona il 16%. Da osservare è che quasi il 20% delle imprese calabresi è gestito da giovani (under 35). Si tratta di un valore 5 punti percentuale superiore alla media nazionale (14,4%). I bar calabresi interessati al nuovo provvedimento del governo Conte sono 4550 (il 3,3% del totale nazionale), mentre i ristoranti sono 6200.
Secondo le stime ISTAT, gli occupati (valori medi annui) nel settore calabrese dei servizi di ristorazione sono pari nel 2018 a 25066, di cui 14561 nei ristoranti, 1713 nel settore del catering e poco meno di 8800 nei bar.
E’ verosimile pensare che in seguito al nuovo DCPM i livelli occupazionali settoriali subiranno una contrazione anche in presenza di un’immediata erogazione di aiuti pubblici, che – cosi come ha dichiarato il primo ministro Conte durante la conferenza stampa – dovrebbero essere avviati già nel corso della prossima settimana. Infatti, il mantenimento dei livelli occupazionali nel mese di Novembre 2020 sarà possibile solo se le risorse pubbliche erogate a favore delle singole attività saranno tali da compensare i “nuovi” mancati incassi dovuti al semi-lockdown che fissa alle ore 18:00 la chiusura degli esercizi.