Il Coronavirus è davvero un Cigno Nero?

di Saverio Spadafora

Nel cercare di spiegare ed analizzare la pandemia da Coronavirus, recenti pubblicazioni (Andrea Porcu[1], Vitaliano D’Angerio e Andrea Gennai[2], Marta Dassù e Roberto Menotti dell’Aspen Institute[3]), hanno rievocato il concetto del cigno nero. Persino, nella bozza del “Documento di economia e finanza” approvato il 24 Aprile dal Consiglio dei Ministri questa pandemia è considerata un cigno nero[4].

Un confronto tra il Coronavirus e il Cigno Nero. Prima della scoperta dell’Australia nei primi decenni del XVII secolo, gli studiosi di ornitologia erano convinti che tutti i cigni fossero bianchi, finché l’esploratore olandese Williem de Vlamingh, vide per la prima volta un esemplare di cigno nero[5]. Questo episodio evidenzia come una sola osservazione possa confutare un’asserzione generale, ricavata da millenni di avvistamenti di milioni di cigni bianchi (N.N. Taleb).

Il concetto di cigno nero viene introdotto in epoca moderna da Nassim Nicholas Taleb nel saggio “The Black Swan” pubblicato nel 2007. Secondo Taleb, un qualunque evento per essere considerato un cigno nero deve rispettare alcune caratteristiche: deve trattarsi di un evento isolato che non rientra nelle normali aspettative, poiché il passato non può in nessun modo fornirne la sua possibilità. Si deve trattare, di un avvenimento che determina un impatto enorme. Infine, la natura umana deve poter elaborare, a posteriori, giustificazioni sulla sua comparsa di modo da provare a renderlo spiegabile[6]. Un esempio di cigno nero, è l’ascesa di Adolf Hitler; tutte le conoscenze disponibili al mondo, prima del 1914, non servirono e non furono sufficienti per prevedere quanto sarebbe accaduto da lì a poco tempo.

Confrontando il coronavirus con le tre caratteristiche fondamentali dei cigni neri, emergono alcune riflessioni. In particolare, nel corso della storia abbiamo vissuto diverse pandemie (13 negli ultimi 3000 anni). La pandemia più spaventosa fu la Spagnola, scatenatasi dopo la Grande Guerra, tra il 1918 e il 1920, causando tra le 50 e 100 milioni vittime. Recentemente, l’epidemia di Ebola tra il 2014 e il 2016 ha causato 11.325 decessi in dieci Paesi[7], il virus è tutt’ora in corso in altri paesi africani. Le pandemie, Coronavirus compreso, non sono, quindi, degli eventi nuovi per l’uomo. L’Oms aveva previsto il diffondersi di una pandemia, ciò si evince da un report pubblicato nel settembre del 2019 dal titolo “A world at risk”[8]. Retrospettivamente, quindi, non c’è un vero dibattito per la comunità scientifica: è un evento spiegabile.

In finanza, i risultati altamente positivi conseguiti dal fondo d’investimento “Black Swan Protection Protocol”[9], hanno rafforzato tra gli investitori, l’idea del cigno nero. Tuttavia, strategie che mirano a sostenere piccole perdite nel corso del tempo, a fronte di grandi rendimenti futuri resi possibili da inattesi crolli dei mercati finanziari non sono affatto nuove[10] e non vengono implementate esclusivamente per sfruttare la manifestazione dei cigni neri, quest’ultimi potrebbero non verificarsi mai. Quando si valuta un evento, per stabilire se esso rappresenti un cigno nero, è importante saper distinguere tra il cambiamento indotto da un cigno nero e i cambiamenti prodotti dagli individui per effetto delle loro reazioni e delle loro interpretazioni ad un particolare fenomeno.

Per comprendere meglio quest’ultimo aspetto, possiamo confrontare un tipico esempio di cigno nero, l’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre del 2001, con il coronavirus: nel primo caso si tratta di un evento mai avvenuto prima ed era imprevedibile; quando si verifica introduce per la prima volta un cambiamento, successivamente vi sono le reazioni, ovvero le interpretazioni del fenomeno da parte degli individui. Nel caso del coronavirus, invece, si è trattato di un evento già verificatosi in passato, prevedibile (come affermato dall’Oms) e che non introduce per la prima volta un cambiamento nell’ambiente; in questo caso sono proprio le risposte e le interpretazioni degli individui a modificare il contesto, che si riadatta anche per affrontare al meglio il futuro. Sebbene il coronavirus non sia tecnicamente qualificabile come cigno nero, le differenze tra i due fenomeni appaiono sottili. Spesso, nelle valutazioni si è portati nell’attribuire particolare peso solo ad una delle variabili che caratterizzano il cigno nero: l’impatto enorme causato dall’evento. Osservando la gravità di questa pandemia, è facile incorrere in questo potenziale errore. Considerando, ad esempio, alcuni numeri finanziari, come i 15.257,91 punti raggiunti dal Ftse-Mib nella seduta del 12 marzo (peggior risultato di sempre), che il CBOE Volatily Index ha toccato quota 82,69 il 16 marzo[11], è possibile che l’aspetto emozionale abbia prevalso sulle valutazioni tecniche ed oggettive. Inoltre, il Coronavirus giunge in un momento storico in cui vi erano diversi presupposti che ne hanno esacerbato gli effetti. Prendendo di riferimento sempre il settore degli investimenti, è opportuno considerare che lo shock che ha caratterizzato i mercati ha risentito molto delle politiche monetarie espansive poste in atto dalle banche centrali negli ultimi anni; una correzione al ribasso prima o poi sarebbe avvenuta, l’arrivo della pandemia l’ha resa “solo” più immediata e violenta.

Dalle osservazioni evidenziate, si desume che il coronavirus abbia avuto un impatto enorme. Tuttavia esso non può essere considerato un cigno nero.

Saverio Spadafora –  Laurea in Economia Aziendale presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro e laureando in  Banca, finanza aziendale e mercati finanziari presso l’Università degli Studi di Pisa


[1] https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2020/03/08/cigno-nero-coronavirus/

[2] https://www.ilsole24ore.com/art/rischi-globali-perche-cigno-verde-potrebbe-surclassare-quello-nero-ACZyfBDB?refresh_ce=1).

[3] https://www.aspeninstitute.it/aspenia/numero/lanno-del-cigno-nero

[4] Nella bozza si legge: “Se non si fosse materializzato il cigno nero della crisi epidemica, l’economia italiana avrebbe potuto registrare un ritmo di crescita in graduale miglioramento nell’anno in corso. Tale ripresa avrebbe condotto ad una modesta espansione nel primo trimestre dell’anno, rendendo raggiungibile la previsione di crescita annua dello 0,6% formulata nella Nadef di settembre

[5] Il fiume prese il nome di “Swan River” dopo questa scoperta.

[6]  Nassim Nicholas Taleb, “Il cigno nero”, p. 11, Monotipia Cremonese S.n.c, Cremona, 2017.

[7] https://www.epicentro.iss.it/ebola/epidemia-africa-2014

[8] “A world at risk, annual report on global preparedness for health emergencies”, GPMB, september 2019.

[9] Il fondo di Mark Spitznagel ha ottenuto il 3.612% a marzo, portando i suoi guadagni del 2020 al 4.144% secondo i dati osservati da Forbes. https://www.forbes.it/2020/04/14/coronavirus-come-guadagnare-crollo-dei-mercati-investitore-ha-realizzato-4000-per-cento/

[10] Simili strategie, come è noto sfruttano la ciclicità dei mercati.

Exit mobile version