Il turismo post-Covid e la disponibilità a riprendere a viaggiare da parte degli italiani

Otto italiani su dieci non torneranno presto a viaggiare

Il turismo post-Covid e la disponibilità a riprendere a viaggiare da parte degli italiani. E’ interessante analizzare la disponibilità a viaggiare da parte dei turisti in piena crisi Covid: solo 13,45% degli Italiani dichiara che riprenderà a farlo subito. La stragrande maggioranza delle persone (il 64,77%) intende ritardare il viaggio di almeno 6 mesi. Rilevante è anche la quota (17,23%) di chi lo farà non prima di un anno.  E’ questa un’anticipazione dei risultati che emergono dal sondaggio predisposto dal Festival dell’Ospitalità che dal 5 al 15 maggio 2020 ha coinvolto 1056 turisti e poco meno di 500 operatori e professionisti del settore.

Quando pensi che ricomincerai a viaggiare? La domanda rivolta ai 1056 turisti che hanno partecipato al sondaggio e che è utilizzata in questa anticipazione dei risultati è la seguente: “Quando pensi che ricomincerai a viaggiare?“. Solo il 13,45% di chi ha partecipato al sondaggio intende riprendere subito a viaggiare per attività legate al turismo. Inoltre, il 3,03% dei turisti/viaggiatori dichiara di volerlo fare “appena possibile”, ma manifesta l’esigenza di trovarsi in condizioni di sicurezza. La stragrande maggioranza delle persone intende ritardare il più possibile i viaggi per turismo: ben il 42,14% lo farà “tra qualche mese”, il 22,63% “non prima di 6 mesi” e il 17,23% addirittura “non prima di un anno”.   

Differenze donna/uomo. Suddividendo il campione per sesso, non emergono delle differenze significative rispetto alla volontà di viaggiare “subito”, mentre la percentuale di donne che intendono ritardare i viaggi ad oltre 1 anno è pari al 18,71%, che è maggiore di quella che si osserva nel caso degli uomini (15,17%).  Differenze esistono anche nel caso della volontà a riprendere a viaggiare “tra qualche mese”: il 40, 26% delle donne intervistate intende riprendere a viaggiare “tra qualche mese”, che è una percentuale maggiore di quella registrata nel caso degli uomini (44,84%).

Differenze per area geografica. Poiché la densità del contagio Covid-19 è alta nelle regioni del nord e bassa nelle regioni del sud, è interessante disaggregare l’analisi dei dati sul turismo per area geografica. I residenti nelle regioni settentrionali sono più inclini a riprendere a viaggiare subito: si tratta del 20,39% dei intervistati del Nord. Si tratta di una quota di rispondenti maggiore di circa nove punti percentuali di quella (poco più dell’11%) che si ha per i residenti nel Centro Italia e nel Mezzogiorno del paese. La figura 1 indica la presenza di differenza anche nelle altre risposte: per esempio, il 20.18% dei residenti a Sud dichiara che riprenderà a viaggiare non prima di un anno, mentre questa percentuale è del 14,7% nel caso di chi vive nelle regioni settentrionali. Il 25,12% dei residenti nel Centro Italia e il 23,6% dei meridionali rinviano di 6 mesi i viaggi, mentre a Nord chi è pari al 19% dei rispondenti.

Si tratta di risultati che forniscono qualche indicazione sulle tendenze che potremmo osservare nelle prossime settimane dal lato della domanda di servizi turistici. E’ ragionevole pensare che, a parità di altre condizioni, le destinazioni turistiche saranno poco frequentate da turisti se – in prossimità dell’avvio della stagione estiva – la loro disponibilità a viaggiare è bassa. Se 8 italiani su 10 non torneranno presto a viaggiare, allora la crisi del settore che contribuisce per circa il 13% alla formazione del PIL nazionale sarà ancora più profonda di quella di cui si discute in queste settimane.


 

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