Le esportazioni calabresi e la ZES di Gioia Tauro: attenti ai numeri

Drapeaux Berlaymont

L’analisi realizzata dalla Regione Calabria relativa all’impatto della ZES di Gioia Tauro sulle esportazioni calabresi è stata sinteticamente descritta in “La ZES di Gioia Tauro e le esportazioni Calabresi: le stime della Regione Calabria.

Riprendendo la questione, si focalizza l’attenzione sui calcoli presenti nel documento della Regione Calabria. L’obiettivo è di fornire qualche ulteriore elemento di riflessione.

L’aritmetica Gli aspetti aritmetici di base che meritano un minimo di approfondimento sono i seguenti:

Fonte: Regione Calabria (2018) , PSS della ZES di Gioia Tauro, Cap. 7, Tabella 1

In estrema sintesi, esistono fondate ragioni per sostenere che le modalità di calcolo utilizzate dalla Regione Calabria sono sufficientemente oscure.

Discussione  Trascurando di capire quali possano essere i fondamenti teorici del modello economico utilizzato per valutare gli effetti della ZES sulle esportazioni calabresi, questa nota è solo per osservare il livello di approssimazione che si rileva nel Piano di Sviluppo Strategico della ZES di Gioia Tauro (almeno nella parte qui ripresa). Ora, pur rilevando che quei calcoli sono privi di senso economico, l’annotazione finale riguarda la correzione da apportare alla tabella del documento regionale: nello scenario senza ZES (Do-nothing), le esportazioni della Calabria sarebbero pari a poco meno di 510 milioni di euro (254,7*2) e non a 496, cosi come indicato nella “Stima dell’export per le combinazioni di scenario e classe di imprese definiti”.

Queste elaborazioni sono state  effettuate dalla Regione Calabria e sono parte integrante della documentazione utilizzata a corredo della richiesta di istituzione della ZES a Gioia Tauro. Questa richiesta è stata approvata pochi giorni fa dal Governo Gentiloni.


[1] Sarebbe interessante capire perché si immagina che le Imprese non ZES non possano trarre vantaggi dalla ZES. Si ipotizza che le dinamiche di queste imprese siano indipendenti dalla ZES, quando, al contrario, si potrebbe pensare a qualche effetto legato, per esempio, alla possibilità di utilizzare la localizzazione nelle aree ZES di imprese di commercializzazione che operano sui mercati esteri in nome e per conto delle imprese non localizzate nelle aree ZES.

[2] Nella costruzione degli scenari non è ben chiara la logica che consente di rendere verosimile la ripartizione delle esportazioni calabresi per il 50% alle Imprese ZES e il 50% alle Imprese non ZES.

[3] Come si può osservare dalla tabella 1, nella terza riga dei dati compare l’annotazione “Coeff var. (*)”. Immaginando che sia il coefficiente di variazione, non è ben chiaro a quale variabile si riferisca e, soprattutto, a cosa possa servire.

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