Di Francesca Saraco e Simona Sità*
Che cos’è l’innovazione sociale? – L’innovazione sociale è altro dall’innovazione tout court. Non nasce dalla competizione di mercato o dalla ricerca di un maggiore profitto, ma dalla pressione esercitata dai bisogni sociali, la cui soddisfazione non è più garantita dallo Stato o dal mercato. Si tratta di “nuove idee (prodotti, servizi e modelli) che rispondono ai bisogni sociali in modo più efficace delle alternative esistenti e che, allo stesso tempo, creano nuove relazioni sociali e collaborazioni” (Bureau of European Policy Advisers, 2010/56).
Le pratiche di innovazione sociale rispondono in modo innovativo ad alcuni dei bisogni sociali insoddisfatti proponendo nuove modalità di decisione e di azione. In particolare, affrontano la complessità dei problemi sociali attraverso forme di azione collettive, collaborative e orizzontali. Promuovono, in altre parole, sinergie tra cittadini, associazioni, istituzioni e imprese. Tutto ciò produce nuovi ruoli e relazioni tra gli attori coinvolti, porta a un attivismo diffuso in grado di moltiplicare energie e iniziative al servizio del miglioramento sociale. In altre parole, si tratta di un’innovazione di processo il cui esito non è frutto della competizione o della bravura di figure eroiche, ma dipende dall’efficacia di un agire collettivo e comunitario che porta alla produzione di beni comuni e/o servizi con un forte impatto sociale e ambientale, con nuove opportunità di lavoro.
I progetti socialmente innovativi avviati negli ultimi anni sono numerosi, molti dei quali nascono dall’impegno di gruppi di cittadini che hanno riscoperto i vantaggi dello stare insieme. L’aggregazione ha consentito di mobilitare la conoscenza e il saper fare individuale, avvalendosi anche degli strumenti offerti dal web 2.0. Qualche esempio è utile per meglio comprendere l’idea dell’innovazione sociale. Social Street Italia è un progetto solidale di vicinato nato a Bologna che, attraverso la creazione di gruppi chiusi su Facebook, favorisce tra vicini di casa la condivisione di necessità, lo scambio di professionalità, conoscenze e il portare avanti progetti di interesse comune dai quali tutti hanno beneficiato. Un’ulteriore interessante esperienza proviene da Baratto 2.0 o dalle Banche del Tempo che utilizzano piattaforme informatiche che facilitano lo scambio di beni e servizi senza l’uso del denaro, ma ricorrendo a monete virtuali. Il fenomeno delle Badanti di Condominio, nato da un bisogno sociale e condiviso dei condomini, si integra all’assistenza offerta dal servizio sanitario nazionale. Tagesmutter – mamma di giorno – è un’aggregazione di figure professionalmente preparate e iscritte ad appositi albi provinciali, che si occupano della cura ed educazione dei bambini di altre famiglie presso il proprio domicilio o in altri ambienti adeguati, offrendo un’opportunità innovativa nel panorama dei servizi socio-educativi per la prima infanzia.
Questi esempi aiutano a capire che l’innovazione sociale si concretizza in processi di cambiamento avviati dal basso. Esperienze di successo fanno leva sul ruolo più attivo dei cittadini e questa maggiore consapevolezza del proprio potenziale consente di trasformare la natura dei servizi offerti e le modalità di erogazione degli stessi. Facendo salva l’efficacia degli interventi e la sostenibilità finanziaria, che è garantita da risorse integrative e/o sostitutive di quelle pubbliche scarsamente disponibili.
Lo stato dell’arte in Calabria – In Calabria vi sono molte iniziative portate avanti da gruppi di cittadini che autonomamente hanno deciso di mettersi insieme per far fronte ad alcuni dei bisogni sociali emergenti. Per esempio, ReActionCity è un progetto di innovazione sociale urbana per la città metropolitana di Reggio Calabria che propone azioni di pratica informale e di politiche inclusive per la rigenerazione degli spazi collettivi, pubblico-privati. A di Città nasce a Rosarno dopo i fatti del 2010 dall’idea di ragazzi provenienti da tutta Italia con un forte desiderio di riscatto e mira a rigenerare la città, abbattendo i limiti tra istituzioni e popolazione, tra cittadini stranieri e italiani. Sartoria Sociale propone il “riciclo sociale” offrendo una seconda opportunità sia alle cose sia alle persone.
Nel 2012 si è assistito all’avvio sul territorio calabrese di ben 14 progetti di innovazione sociale. L’avvio è legato al bando “Smart Cities and Communities and Social Innovation” finanziato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (con Decreto Direttoriale n. 84/Ric del 2 marzo 2012). Il bando, rivolto a giovani di età non superiore ai 30 anni delle Regioni Convergenza (Puglia, Sicilia, Calabria e Campania), prevedeva due linee d’intervento, una rivolta alla presentazione di idee progettuali per le “Smart Cities e Communities” e l’altra per “Progetti di innovazione sociale”, quest’ultima per promuovere lo sviluppo e la sperimentazione di pratiche di innovazione sociale a partire dall’individuazione dei bisogni sociali.
I 14 progetti hanno ricevuto un finanziamento complessivo di 12.475.090 Euro e si propongono di conseguire diversi obiettivi, tra i quali soluzioni per favorire la mobilità sostenibile, sistemi per migliorare la logistica e la distribuzione delle merci, tecnologie per il monitoraggio ambientale e per il risparmio e l’efficienza energetica. attività per migliorare la qualità della vita dei pazienti, per garantire un’offerta formativa al passo con tempi e le tecnologie e per la promozione e la fruizione dei percorsi turistici e culturali. Senza dimenticare, infine, l’adozione di piattaforme cloud per un governo più efficiente dei territori. Tra queste ultime idee di innovazione sociale rientrano il progetto Rel@zioni Reti, centrato su azioni per la valorizzazione e l’integrazione delle persone anziane nelle dinamiche del tessuto sociale del territorio di riferimento; Alternativ@-MENTE! che utilizza sistemi intelligenti per le disabilità comunicative, SMOB – Social MOBility finalizzato a promuovere e sviluppare la mobilità urbana e interurbana a basso impatto ambientale; e il Progetto RisorgiMenti Lab Sviluppo e Sperimentazione di Piattaforme e Progetti di Innovazione Sociale.
La piattaforma RisorgiMentiLab.it è stata progettata col desiderio di aiutare le Comunità ad incontrarsi per riflettere sulle proprie necessità e sulle idee di cambiamento (Partecipazione Civica); mettere in moto la propria creatività (Concorsi di Idee); progettare insieme gli interventi necessari per migliorare la loro qualità di vita (Progettazione Partecipata); dare il proprio contributo alla realizzazione dei progetti per mezzo di pratiche economiche alternative (Crowdfunding); mobilitare e valorizzare quelle risorse che, troppo spesso, vengono sprecate o ignorate attraverso lo scambio reciproco di beni e/o competenze (Baratto e Banca del Tempo); destinare quei beni pubblici e privati dimenticati e lasciati all’incuria a processi di progettazione partecipata che ne rinnovino la struttura e la funzione sociale (Beni Inutilizzati). Si tratta, quindi, di un spazio organizzato in laboratori tematici e territoriali, ovverosia in ambienti di partecipazione all’interno dei quali è possibile avviare progetti e azioni di innovazione sociale.
Quali prospettive? – L’esperienza indica la presenza di notevoli difficoltà che si hanno quando, in Calabria, si avviano nei territori azioni innovative in senso sociale. L’iniziale diffidenza, lo scetticismo e la chiusura del territorio dipendono in larga misura dalla delegittimazione delle istituzioni e dei partiti politici da cui derivano disaffezione politica e scarsa attitudine alla partecipazione da parte dei cittadini. Vi è, inoltre, un’oggettiva difficoltà “a fare rete” sul territorio tra cittadini, singoli e associati, e istituzioni. Un contesto poco propenso alla collaborazione e caratterizzato da forte individualismo di azione. Le difficoltà sono amplificate dal digital divide, ossia dalle differenze di accesso e utilizzo delle nuove tecnologie che sono ancora molto presente su tutto il territorio regionale.
Tuttavia, si assiste a un rinnovato interesse, soprattutto tra i giovani, nello stare insieme e progettare azioni a beneficio della comunità locale al di fuori dei classici schemi decisionali. Nonostante le criticità riscontrate, ogni progetto andato a buon fine rappresenta un successo non solo per chi ne è stato promotore, ma per l’intera comunità locale. Infatti, i soggetti coinvolti (appartenenti alla comunità) non sono soltanto beneficiari degli interventi, ma diventano protagonisti in quanto consapevoli delle proprie capacità, in grado di progettare e realizzare modelli sociali, relazionali, economici e culturali, adeguati ai bisogni reali delle persone ed eco-compatibili con il proprio territorio. È questa la vera forza dell’innovazione sociale, che anche in Calabria sta diventando una pratica diffusa, grazie anche alle attività dei progetti realizzati in questi anni.
Nel prossimo futuro si assisterà a un fermento di progetti di innovazione sociale considerato il fatto che la Programmazione Comunitaria 2014-2020 individua l’innovazione sociale tra i principali driver per il miglioramento di molte criticità riguardanti, l’accesso al lavoro, la sicurezza personale, la legalità, la giustizia, l’istruzione, la qualità dell’aria e dell’acqua, il trasporto pubblico, la cura di infanzia e anziani e la rete digitale. Questo interesse è fatto proprio dalla Regione Calabria che all’interno del Programma Operativo assegna all’innovazione sociale un ruolo centrale. Nello specifico, l’Asse 1 – Promozione della Ricerca e dell’Innovazione e l’Asse 3 – Competitività dei sistemi produttivi, prevedono uno stanziamento pari a 5.966.523 euro (Fondo FESR) per il sostegno di “processi di ricerca e innovazione nelle PMI (compresi i sistemi di buoni, il processo, la progettazione, il servizio e l’innovazione sociale)”. Le risorse stanziate per l’Innovazione Sociale all’interno dell’Asse 10 – Inclusione Sociale sono pari, invece, a 8.250.000 euro (Fondo FSE). Infine, anche l’Asse 8 – Promozione dell’occupazione sostenibile e di qualità, fornirà un contributo significativo alle azioni rivolte ai disoccupati di lunga durata, prevedendo interventi di innovazione sociale finalizzati a rafforzare l’inserimento lavorativo anche tramite l’impegno dei soggetti dell’economia sociale.
Dunque, la progettazione della Regione Calabria – coerentemente con le linee guida dalla Commissione Europea – supporterà programmi e iniziative dirette a promuovere un’economia sociale più competitiva, sostenibile e inclusiva. Al perseguimento di questi macro-obiettivi concorreranno anche la valorizzazione dell’economia sociale e dei partenariati per l’innovazione sociale, ossia gli strumenti tipici dell’innovazione sociale.
* Laurea Magistrale in Economia Applicata presso l’Università della Calabria
Soci Fondatori dell’Associazione Aniti – Impresa Sociale