La sanità cattura l’interesse dell’opinione pubblica calabrese con giornaliera frequenza. Le cronache riportano ripetute discussioni sulla distribuzione spaziale dei servizi sanitari, estenuanti dispute tra il Commissario e la Presidenza della Giunta Regionale, motivate rivendicazioni occupazionali, ampie discussioni sulla qualità del capitale umano, legittimi tentativi di razionalizzazione dei piani di rientro e una rassegnata constatazione dei frequenti episodi di mala sanità e della diaspora di pazienti verso altre regioni. In altre parole, il disallineamento tra l’efficienza della spesa e l’offerta di servizi di qualità sta diventando un dato strutturale del sistema, con il fondato sospetto che si trasformi in un processo irreversibile che mette a rischio il diritto fondamentale alla salute dei calabresi.
Un rilevante aspetto della filiera dell’offerta di servizi sanitari riguarda la formazione del personale medico e le prospettive di inserimento nella rete ospedaliera regionale. Riflettere, quindi, sul ruolo dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro (d’ora in poi UniCZ) di soddisfare la domanda regionale di formazione di medici e chirurghi rappresenta l’elemento cruciale di qualsiasi altra discussione, poiché consente di verificare la fondatezza dell’ipotesi secondo cui UniCZ sarebbe un ateneo relativamente di piccole dimensioni e, in quanto tale, non offrirebbe la possibilità a tutti i Calabresi di studiare medicina in Calabria. Questo determinerebbe, a regime, un sottodimensionamento dei medici e chirurghi negli ospedali calabresi e, quindi, un ulteriore impoverimento del sistema sanitario regionale. Secondo alcuni osservatori, l’implicazione di politica economica settoriale che discende da questa ipotesi è di istituire un altro corso di laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi della Calabria di Arcavacata di Rende, in modo da allargare l’offerta di formazione medico-chirurgica. L’anagrafe degli studenti del MIUR consente di ottenere delle indicazioni sulla plausibilità di queste argomentazioni.
Dati nazionali e flussi regionali degli studenti calabresi. Gli studenti iscritti in Medicina e Chirurgia (Laurea Magistrale LM-41 del Decreto Ministeriale 270/2004) presso l’UniCZ sono, in data 1 Aprile 2016, 1362, equivalenti all’1,85% dei 74499 studenti italiani che frequentato quel corso di laurea in una delle 41 Università in cui è presente (Figura 1 e Tabella 1). La distribuzione degli iscritti è altamente concentrata: “La Sapienza” di Roma assorbe il 9,47% degli studenti italiani. Questa quota raggiunge quasi il 20% quando a “La Sapienza” si aggiungono la Federico II di Napoli e la Seconda Università di Napoli. Il 50% degli studenti studia Medicina e Chirurgia in 11 Università italiane. All’estremo opposto, ben 7 sono le università con una quota di scritti inferiore all’1% del totale. Quasi i due terzi degli studenti sono iscritti in un’Università del Centro Nord (Tabella 1). Interessanti spunti di riflessione provengono dalla distribuzione per università di destinazione dei 2883 Calabresi iscritti al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia (Figura 2 e Tabella 2). All’UniCZ sono iscritti 1004 studenti calabresi, ossia il 34,7% dei calabresi che intendono svolgere la professione medico-chirurgica. Ben 516 studenti (il 18% del totale) frequentano l’Università di Messina, mentre La Sapienza di Roma, con 416 iscrizioni totali, è la terza destinazione preferita dai calabresi. Seguono Tor Vergata di Roma, con 148 studenti, l’Università Sacro Cuore di Milano (130), il Campus Bio-Medico di Roma (74), Perugia (71), Pisa (66), Bologna (61), Firenze (55) e Siena (51) (Figura 2 e Tabella 2).
L’indicazione di sintesi che emerge è che la domanda regionale di formazione in Medicina e Chirurgia è soddisfatta solo in parte in regione, mentre rivelante è il flusso di studenti verso altre destinazioni. L’analisi dei dati sull’anagrafe degli studenti, aggiornata all’1 Aprile 2016, indica che l’UniCZ e quella di Messina (storico sbocco per l’area di Reggio Calabria) soddisfano circa il 43% della domanda di iscrizione dei calabresi. Al netto di altre determinanti, qualcuno potrebbe ragionevolmente interpretare la bassa permanenza di studenti calabresi in Calabria come l’effetto legato all’assenza di offerta formativa, ossia all’impossibilità di immatricolarsi all’UniCZ. È da questi dati che si alimenta il dibattito sull’opportunità di avviare un nuovo corso di Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’UNICAL.
I dati di Medicina e Chirurgia a UniCZ Dall’A.A. 2010-11 all’A.A. 2015-16, l’UniCZ ha messo a bando 1284 posti, con un salto da 172 a 264 tra l’A.A. 2012-13 e l’A.A. 2013-14 (Figura 3). Le immatricolazioni sono state sempre inferiori ai posti disponibili. Nell’A.A. 2010-11, che è il primo anno di attivazione a UniCZ della LM-41, si sono immatricolati 68 studenti, a fronte di una disponibilità di 160 posti. A valle del test nazionale di ammissione (il famosissimo “test di Medicina”), si riscontra che l’offerta di UniCZ era superiore di quasi 100 posti rispetto alla domanda potenziale degli studenti. Apprendiamo, quindi, che se altri 100 studenti avessero indicato UniCZ tra le sedi preferite, essi avrebbero potuto studiare in Calabria, previo superamento del test. La differenza positiva tra posti a bando e immatricolazioni è una regolarità empirica che si osserva in ciascun anno. In particolare, nell’A.A. 2015-2016 i posti non coperti con le immatricolazioni sono stati ben 220: le immatricolazioni sono state 44, mentre i posti a bando sono stati 264. I dati confermano in modo inequivocabile che la scelta di studiare altrove (Tabella 2) non dipende da barriere all’entrata all’UniCZ, bensì è verosimilmente legata ad altre motivazioni. Ad ulteriore conferma del potenziale ruolo “quantitativo” di UniCZ, si noti che l’attuale domanda regionale di questo tipologia di formazione è formata da 140 studenti. Detto in altri termini, nell’A.A. 2015-16 le immatricolazioni a Medicina e Chirurgia in un’università Italiana da parte dei calabresi è quasi pari alla metà delle possibili immatricolazioni (264) a Catanzaro. Evidentemente chi si immatricola altrove (quest’anno solo a Bologna, Messina, Milano, Pavia, Pisa e Roma) lo fa per motivi di variegata natura, ma indubbiamente diversi dal fatto di non poter “entrare” a Germaneto. L’UniCZ ha i numeri per garantire più immatricolazioni di quelle attuali.
La Figura 3 dice anche altro. Il diritto allo studio garantisce allo studente una certa mobilità. Nell’essenza della questione che stiamo trattando in questo documento, è utile ricordare che ci si può iscrivere a Medicina e Chirurgia anche dopo il primo “periodo di immatricolazione”. Chi può farlo? Ecco alcuni esempi. Gli studenti di Medicina e Chirurgia provenienti da altre università. Gli studenti di alcuni Corsi di Laurea che avendo superato il test nazionale chiedono il trasferimento a Medicina e Chirurgia. Coloro che chiedono l’abbreviazione di precedenti carriere universitarie. Questa modalità di copertura dei posti messi a bando è una prassi consolidata che consente all’UniCZ di avere un elevato numero di iscritti, nonostante le basse immatricolazioni. Le regole sulla mobilità spiegano perché il numero degli iscritti, per esempio, dell’A.A. 2010-2011 è pari a 183, che è un numero maggiore delle immatricolazioni.
Conclusioni I posti programmati a Medicina e Chirurgia e l’esito del test di ammissione non precludono ai calabresi la possibilità di studiare all’UniCZ. Infatti, l’accesso agli studi avviene in due fasi. Nella prima fase si può indicare Germaneto come sede del proprio percorso formativo. Questa condizione è sufficiente per rimanere in Calabria, poiché le immatricolazioni sono sempre inferiori ai posti banditi (è ovvio che l’esito positivo del test di ammissione rimane la condizione necessaria per studiare, ovunque, Medicina e Chirurgia). Nella seconda fase, le procedure di iscrizione consentono agli studenti di migrare da un’Università ad un’altra e, qualche volta da un corso di laurea all’altro, fino alla copertura dei posti a bando. Poiché le immatricolazioni sono inferiori ai dati programmati dal ministero, chi vuole studiare a Catanzaro può farlo attraverso una delle modalità previste dagli schemi sulla mobilità degli studenti. Ciò detto, si può concludere che l’ipotesi di istituire un Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia all’UNICAL non ha alcun fondamento empirico, se essa si basa sull’idea di soddisfare la domanda di formazione su base locale. L’UniCZ, infatti, soddisfa ampiamente la domanda di chi intende studiare in Calabria. E’ pur vero che un consistente numero di calabresi studia Medicina e Chirurgia altrove, ma certamente ciò non dipende dall’impossibilità di iscriversi all’UniCZ. Pertanto, discutere sull’opportunità di istituire un nuovo corso di laurea in Medicina e Chirurgia diventa un esercizio intellettuale poco utile, mentre sarebbe più appropriato comprendere le ragioni della scelta di studiare altrove. Ancora più utile sarebbe interrogarsi sul basso tasso di superamento del test di ammissione a Medicina e Chirurgia da parte degli studenti calabresi.