Un tema molto dibattuto è che la Calabria risente di limitata accessibilità e bassa mobilità e che gli elevati costi di trasporto determinano insormontabili svantaggi competitivi per le esportazioni regionali. Si dice, per esempio, che la bassa quota di esportazioni di beni locali dipenda dalle carenze infrastrutturali. In modo analogo, si afferma che la domanda estera di servizi turistici calabresi è bassa perché le destinazioni regionali soffrono di bassa competitività di prezzo sui mercati mondiali, soprattutto perché i costi di trasporto. Poiché l’argomento è complesso e il turismo è considerato da molti un potenziale driver di crescita, questo contributo propone un’analisi dei prezzi dei biglietti aerei, che è un aspetto molto specifico del problema più generale legato all’attrattività delle località turistiche. L’ipotesi di lavoro è la seguente: se i prezzi del trasporto aereo per giungere in Calabria sono sempre più elevati rispetto a quelli osservati per altre destinazioni, allora l’accessibilità sarebbe un effettivo freno e, in tal caso, ci sarebbero buone ragioni per agire soprattutto sulla politica dei prezzi delle compagnie aeree. Se, invece, i costi di trasporto verso la Calabria non sono tali da determinare un effettivo svantaggio di costo, allora il tema della mobilità diventerebbe meno urgente e, di conseguenza, gli strumenti della politica economica dovrebbero essere utilizzati per sanare altre distorsioni settoriali.
I dati I prezzi dei voli aerei sono stati rilevati nel mese di Luglio 2016 dal portale skyscanner. Si tratta di rilevazioni giornaliere dei prezzi di un volo aereo di andata e ritorno da 11 città europee (Amsterdam, Berlino, Bruxelles, Düsseldorf, Londra, Milano, Mosca, Parigi, Roma, Torino e Venezia) verso 10 aeroporti localizzati in prossimità di luoghi di vacanza del Mediterraneo, tra cui Lamezia Terme e Reggio Calabria (le altre città sono Brindisi, Cagliari, Corfù, Ibiza, Malaga, Malta, Palermo e Palma di Maiorca). Il prezzo rilevato corrisponde alla più bassa quotazione giornaliera osservata, nella fascia oraria 18:00-20:00, sette giorni prima della partenza, prevedendo una permanenza di 7 giorni nei luoghi di destinazione. I prezzi sono stati rilevati dal 4 al 18 Luglio 2016, prevedendo, quindi, viaggi dalla prima settimana dall’11 (andata) al 18 (ritorno) Luglio 2016 fino all’ultima settimana 25 Luglio-1 Agosto. La ricerca è stata effettuata senza alcun filtro su “voli diretto o con scali”, a parte il vincolo di effettuare in giornata il viaggio. Il viaggiatore quindi ha la funzione obiettivo di minimizzare il prezzo del biglietto, decidendo il luogo di destinazione sulla base del prezzo più basso nel momento della rilevazione, indipendentemente dai tempi giornalieri di percorrenza.
Da dove si parte Il dato di sintesi dell’analisi è la “media delle medie” dei prezzi aerei: un volo A/R verso qualsiasi destinazione del Mediterraneo costa, nel periodo analizzato, 241 Euro. In prima battuta, si nota come la prossimità geografia influisca sui prezzi: costa molto di meno partire da Roma (155 Euro), e da Milano (185 Euro). Tuttavia, i prezzi da Parigi (211 Euro) sono simili a quelli osservati da Venezia (213 Euro) e da Torino (223 Euro). Prezzi lievemente più elevati si registrano nel caso di partenze da Berlino (244 Euro), Londra (259 Euro), Düsseldorf (253 Euro), Amsterdam (251 Euro) e da Bruxelles (260 Euro). I prezzi medi più elevati, 385 Euro, si riferiscono alle partenze da Mosca (Fig. 1).
Dove si arriva Qualsiasi sia la città di partenza, Ibiza e Palma di Maiorca sono le destinazioni del Mediterraneo più convenienti: i prezzi sono in media pari a 174 Euro e 181 Euro, rispettivamente. All’estremo opposto un biglietto A/R da una delle 11 città europee verso Reggio Calabria costa in media 308 Euro, che rispetto alla destinazione più economica (Ibiza) è superiore di ben 134 Euro. Il dato molto interessante è quello che riguarda Lamezia Terme, che per dimensione e posizione è l’aeroporto più importante della Calabria. Esclusi i casi di Ibiza e Palma di Maiorca, l’analisi mostra come l’aeroporto di Lamezia Terme non sconti rilevanti svantaggi medi di costo rispetto ad altre mete del Mediterraneo. In media i prezzi da e per Lamezia Terme sono pari a 268 Euro, che è un valore equivalente al costo di viaggiare da e per Corfù (267 Euro) e Brindisi (256 euro). Marginali differenziali di prezzo si osservano a favore di Malta (242 Euro), Palermo (239 Euro), Malaga (236 Euro) e Cagliari (231) (Fig. 3).
Da dove si parte e dove si arriva La tabella 1 consente di disaggregare l’analisi dei prezzi per singolo aeroporto di partenza e di arrivo. La tratta più economica risulta essere quella da Roma a Brindisi: il prezzo medio rilevato per il periodo in esame è pari a 93 Euro. I potenziali viaggiatori da Mosca scontano i prezzi medi più elevati, che nel caso di viaggi verso Reggio Calabria o Brindisi pagherebbero in media 445 Euro. I dati riportati sono utili perché, fissata la partenza da una città europea, permettono di capire se esistono delle destinazioni più vantaggiose rispetto ad altre. Per esempio, un potenziale viaggiatore di Roma ha una convenienza relativa a viaggiare su Lamezia Terme, invece di optare per destinazioni turistiche in prossimità degli aeroporti di Ibiza, Malta, Palma di Maiorca, Malaga, Corfù, Brindisi e Reggio Calabria. Infatti, in tutti questi casi, il prezzo dei biglietti aerei è a vantaggio dell’aeroporto di Lamezia Terme. Per facilità di presentazione abbiamo evidenziato in rosso tutti i casi in cui il prezzo di un volo A/R verso Lamezia Terme è minore del prezzo verso altre destinazioni. In blu abbiamo, invece, evidenziato in casi in cui esiste un differenziale di prezzo a sfavore di Lamezia Terme dell’ordine di 20-25 Euro, ossia un valore tale da non rendere non competitive le destinazioni turistiche calabresi. Per esempio, partendo da Roma il viaggiatore dovrebbe considerare indifferente viaggiare verso Lamezia Terme o verso Palermo: in media costa 5 euro in più viaggiare verso Lamezia Terme. Si noti, inoltre, come Reggio Calabria sia uno scalo aereo meno conveniente rispetto a Lamezia Terme, qualsiasi sia la città di provenienza (ad eccezione del caso di Parigi, da cui si arriva a Reggio Calabria a prezzi più bassi rispetto all’aeroporto lametino). Tuttavia, per alcune tratte, il differenzaile di prezzo non è elevato (Amsterdam, Mosca, Roma)- (Tab. 1).
La differenziazione dei colori utlizzati nella tabella 1 rende immediato capire che in un numero elevato di casi, i prezzi dei biglietti verso Lamezia Terme sono più bassi o poco più elevati di quelli che si pagano viaggiando verso altri aeroporti. Si tratta di un importante risultato, poiché si scontra con l’opinione comune secondo cui viaggiare in aereo verso la Calabria sia molto oneroso. Questa conclusione varia da città a città. Per esempio, per un turista londinese la Calabria costa sempre di più. In altre parole, l’elevato costo del biglietto aereo amplifica sul vasto mercato inglese l’inaccessibilità della nostra regione. Per i turisti tedeschi, invece, lo scalo lametino non è sempre meno competitivo di altre destinazioni. Lo stesso di osserva nel caso di potenziali turisti francesi, belgi e olandesi
Sintesi Questa analisi è limitata ad uno specifico arco temporale e indica che i costi del trasporto aereo verso la Calabria non sono necessariamente più elevati di quelli che si sosterrebbero scegliendo altri aeroporti. A parità di luogo di partenza, i dati mostrano come la competitività di prezzo dell’aeroporto lametino non sia bassa in senso assoluto. Potendo generalizzare l’esito di questo studio descrittivo dei prezzi aerei nel Mediterraneo, si potrebbe argomentare come sia priva di alcun fondamento empirico l’ipotesi in base alla quale il mancato sviluppo del turismo in Calabria, in particolare nel periodo estivo, sia determinato dagli elevati costi che i turisti dovrebbero sostenere per giungere da molte metropoli europee all’aeroporto più importante della Calabria. Il che equivale a dire che le ragioni della bassa attrattività delle località turistiche regionali sono altre e molto probabilmente legate più alla bassa qualità e alla bassa differenziazione dei servizi offerti dal sistema turistico regionale che all’esistenza di insormontabili barriere di accessibilità e di elevati costi di trasporto.