Sport Invernali in Calabria. Il caso Camigliatello Silano

Un impianto in perdita: 130 mila euro nella stagione 2018-2019. Pochi o molti? Dipende. Forse pochi, se si considerano come una specifica voce di un bilancio più ampio: quello della destinazione turistica del territorio di riferimento. Per costruire questo “bilancio territoriale” è necessario trasformare Camigliatello Silano da luogo dei pendolari domenicali a meta attrattiva dei turisti extra-regionali. Cosa serve? Un consorzio tra privati per quanto riguarda il sistema di operatori che ruota attorno alla struttura.

I dati. L’informazione statistica di base utilizzata in questa nota fa riferimento agli ingressi giornalieri  registrati dal 9 Dicembre 2018 al 31 Marzo 2019 presso gli impianti di risalita di Camigliatello Silano: 113 giorni teorici di apertura della struttura. Di fatto, le giornate di chiusura sono state 16 e in altre 2 non è stato venduto alcun biglietto. La stagione 2018-2019 conta, quindi, 95 giornate di afflussi. In totale sono stati venduti poco più di 67mila biglietti, di cui circa 50mila “corsa singola” e 17mila abbonamenti per un’intera o per mezza giornata (sono esclusi gli abbonamenti mensili e annuali). In media, quindi, 709 ingressi al giorno.

Il peso dominante della Domenica. La distribuzione degli ingressi per giorno della settimana indica che la stragrande maggioranza degli ingressi si è avuta nei fine settimana: 23893 accessi, pari al 35,6% degli ingressi totali, avviene di Domenica. Rivelante è anche la quota (20,6%) degli ingressi (13846)  di Sabato. In questi due giorni si concentra il 56,2% degli afflussi stagionali. Se si aggiungono i 7496 accessi di Venerdì (l’11,2% del totale) e quelli di Giovedì (6881 ingressi; 10,3%) si raggiunge il 77,7% delle frequenze alle strutture di Camigliatello Silano. La più bassa presenza di sciatori si ha di Lunedì (6,7% del totale), che aumenta a 7,4% di Martedì e all’8,6% di Mercoledì (Figura 1).

Figura 1

Giorni ad alta frequenza, giorni a bassa frequenza. La consistenza numerica degli accessi giornalieri è estremamente variabile: in due casi si sono avuti più di 3000 accessi al giorno. Valori elevati – più di 2000 ingressi giornalieri – si sono avuti in altri 5 casi, con il risultato che  la somma degli ingressi di questi 7 giorni pesa per il 27% degli afflussi dell’intera stagione. All’estremo opposto, si osserva che in tre casi si sono registrati meno di 10 accessi al giorno e in altri 9 casi l’affluenza ha fluttuato tra 15 e 88 accessi giornalieri.

La figura 2 fornisce una rappresentazione grafica della ripartizione delle giornate di apertura degli impianti a seconda della classe di frequenza degli accessi: 51 sono i giorni in cui gli afflussi ricadono nella classe 3-353 accessi. Nella classe successiva (543-1083 accessi) appartengono 27 giornate.

La sintesi è che a Camigliatello Silano l’afflusso di sciatori si concentra in pochi giorni: in prevalenza tra Sabato e Domenica. I valori relativamente “elevati” di accessi nelle giornate di Giovedì e Venerdì potrebbero essere interpretati come l’esito di preferenze individuali di turisti extra-regionali di scegliere Camigliatello Silano come destinazione turistica delle vacanze invernali. Per poterlo affermare con certezza, servirebbero, però, altri dati. Per esempio, sarebbe interessante poter incrociare gli accessi agli impianti  con gli arrivi presso le strutture alberghiere e non alberghiere della località.  Un ulteriore elemento di valutazione è che in un numero elevato di casi, gli accessi giornalieri sono stati numericamente molto bassi.

Figura 2

L’impianto in valori monetari. E’ di estremo interesse tentare di valutare il risultato finanziario della stagione sciistica 2018-2019.

Dal lato dei ricavi, si utilizzano i dati degli accessi giornalieri e dei prezzi vigenti nel periodo di riferimento.

L’ipotesi sul valore monetario degli ingressi determinati da “singole corse” è che il prezzo medio sia pari a 5 euro nei festivi e prefestivi e a 4 euro durante i giorni della settimana. I ricavi generati da questo canale di vendita sono circa 230mila euro (gli introiti massimi si sono avuti, evidentemente, nei momenti di maggiore affluenza: di Domenica, le “corse singole” hanno generato incassi giornalieri superiori a 10mila euro).

La stima del valore degli abbonamenti è legata alla natura dei biglietti venduti. E’ disponibile solo il dato totale e, quindi, non è possibile distinguere il “giornaliero” dal “mattutino” o dal “pomeridiano”. Assumiamo che queste due tipologie di abbonamenti pesino in egual misura: il 50% degli abbonamenti sono giornalieri, il 50% sono per ingressi di mattina o di pomeriggio. In tal caso, il valore totale della vendita di abbonamenti è pari a 375 mila euro.

In base ai precedenti calcoli, si ottiene che durante la stagione 2018-19, l’impianto di risalita di Camigliatello Silano ha generato ricavi pari a 605mila euro.

Analogamente al caso di Lorica (ma lo stesso vale per qualsiasi impianto di risalita), le voci di spesa associate al funzionamento della Cabinovia Tasso – Monte Curcio sono numerose.

In una “tipica” giornata invernale – con l’impianto a regime –  la risorsa lavoro impiegata in tutte le mansioni è pari a 35 unità. Il costo totale del lavoro è, quindi, rilevante. Pesano molto anche i costi dell’energia e del carburante ed è da includere nei calcoli anche la quota parte dei costi di manutenzione. I costi totali dell’impianto fluttuano attorno a 6500 euro al giorno.

Un bilancio in rosso. In base alle nostre stime, nella stagione 2018-2019,la Cabinovia ha generato una perdita di “esercizio” pari a circa 130 mila euro. E’ un risultato atteso – gli impianti costano ovunque – ma in quanto tale richiede qualche riflessione sulla sua sostenibilità.

Sintesi e qualche considerazione. Diversamente da Lorica, Camigliatello Silano non soffre di problemi legati ad instabilità organizzative: l’impianto è da anni gestito dall’ARSAC (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura in Calabria). Lo stesso ente gestisce anche i punti di ristoro a valle e a monte degli impianti sciistici. Una forma di gestione integrata di servizi, in cui le perdite tipiche dell’impianto di risalita potrebbero essere compensate dai potenziali utili determinati dalla somministrazione di alimenti e bevande.

Più in generale, la riflessione che deve essere fatta è sull’utilizzo della struttura per generare valore sul territorio, in cui, la perdita dell’impianto è, dal punto di vista collettivo, solo una singola voce di un bilancio territoriale molto più ampio. La valutazione seria che deve essere fatta è, quindi, se Camigliatello Silano è in grado di proporsi come un’attrattiva destinazione turistica. Per farlo, e’ cruciale valorizzare e mettere a sistema quanto di buono è già presente nel sistema locale di riferimento, a partire dalla ricettività e dai servizi di nicchia direttamente legati agli sport invernali.

Gli ingressi alla cabinovia saranno “alti” anche durante la settimana solo se il luogo si trasforma da destinazione dei pendolari della domenica a località di riferimento dei potenziali turisti extra-regionali. La soluzione? Un consorzio tra gli operatori privati in grado di rendere visibile Camigliatello Silano in mercati più dinamici di quello locale. Mantenere il sistema di offerta frastagliato e di bassa qualità non è una strategia vincente. L’alternativa, però, richiede una rivoluzione culturale da parte di chi opera nel settore, perchè un consorzio impone sì regole (redditizie a medio termine), ma richiede cooperazione e condivisione di strategie e di obiettivi.


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