Verso le elezioni 2025 in Calabria: cosa dicono i dati sulla qualità delle amministrazioni comunali

A fine maggio 2205 ,19 comuni calabresi saranno chiamati a rinnovare le proprie amministrazioni locali, in un voto che inciderà sulla governance di ciascun territorio per i prossimi 5 anni. Si tratta dei seguenti comuni: Cropani, Jacurso, Lamezia Terme, Maida, Petronà, Cassano all’Ionio, Cetraro, Paola, Rende, Scalea, Casabona, Isola Capo Rizzuto, Melissa, Marina di Gioiosa Ionica, Melito di Porto Salvo, San Lorenzo, San Luca, Scilla e Spadola. Sebbene questi enti siano diversi per dimensione e localizzazione, le questioni legate alla capacità amministrativa, solidità finanziaria, alla qualità della classe politica e all’efficienza burocratica si rivelano cruciali per garantire servizi adeguati, attrarre risorse esterne e attuare progetti di sviluppo locale. Questa nota offre un quadro aggiornato sullo stato della “qualità amministrativa” di ciascun comune, ponendo particolare attenzione ai punti di forza e di debolezza emersi tra l’inizio degli anni Duemila e il periodo 2021-2022. L’obiettivo è di fornire qualche spunto di riflessione in vista dell’imminente consultazione elettorale.

La qualità amministrativa dei comuni. Per ottenere indicazioni sulla qualità amministrativa dei 19 comuni calabresi al voto, in questa nota si fa riferimento al Municipal Administration Quality Index (MAQI), un indicatore composito sviluppato di recente da un gruppo di ricercatori italiani (Cerqua et al., 2025)[1]. Il MAQI misura dal 2001 al 2022 il livello di efficienza e solidità delle amministrazioni locali, fornendo una base informativa per il confronto sia tra enti diversi, sia nel tempo. L’indice composito dagli autori è basato su tre pilastri principali, che colgono dimensioni chiave della governance comunale:

Nel prosieguo della discussione si farà prima riferimento all’indicatore complessivo (MAQI generale), per poi soffermarsi su ciascun singolo pilastro, considerando in particolare le differenze osservate ad inizio e fine periodo, in modo da evidenziare tanto le tendenze generali della qualità complessiva di ciascun comune, quanto le differenze osservate nei tre pilastri nel tempo.

Modalità di rappresentazione delle informazioni

Per sintetizzare tutte le informazioni disponibili si ricorre ad un grafico a dispersione (scatter plot), in cui per ciascun indicatore – MAQI complessivo, Capacità Burocratica, Qualità Politica e Performance Economico-Finanziaria si riporta sull’asse orizzontale il livello medio nel biennio 2001–02 e sull’asse verticale (Y) quello relativo al 2021–22. La scelta di usare medie biennali è legata al tentativo di smussare eventuali oscillazioni legate ad eventi isolati di singolo anno. La retta a 45° permette di comprendere se l’indice è aumentato (punti sopra la diagonale) o è diminuito (punti sotto) nel corso del tempo. Inoltre, in tutti i grafici si riportano il primo (Q1) e al terzo quartile (Q3) della distribuzione italiana, sia per l’asse X (dati 2001–02) che per l’asse Y (dati 2021–22). Ciò consente di comprendere se un comune si colloca nelle code più basse (< Q1) o più alte (> Q3) della distribuzione nazionale dell’indicatore in esame. Infine, abbiamo aggiunto due punti, rappresentati da un rombo viola (Italia) e da un cerchio giallo (Calabria), così da confrontare i 19 comuni rispetto alla media nazionale e regionale. Grazie a questa rappresentazione grafica, è possibile inquadrare ciascun comune sia in termini di “livello” (essere o meno fra i migliori/peggiori rispetto alla distribuzione nazionale) sia di “tendenza” (progresso o regressione fra inizio anni Duemila e periodo recente). Questa lettura rapida aiuta l’identificazione dei punti di forza e di debolezza di ogni territorio.

Il MAQI complessivo

Il confronto dei dati del MAQI tra il biennio iniziale (2001-02) e quello finale (2021-22) mostra un quadro diversificato. Ad inizio periodo, la media nazionale dell’indice è pari a 99,49 ed è aumentata di circa 4 punti nel 2021-22, passando a 103,5 (rombo viola nella figura 1), segnalando che nel corso degli ultimi 20 anni la qualità complessiva dell’amministrazione dei comuni italiani è mediamente aumentata. La media dell’indice MAQI è aumentata anche in Calabria, passando da 99,24 ad inizio periodo a 101,9 a fine periodo (cerchio giallo nella figura 1). Questi dati segnalano che nel corso di 20 anni la differenza tra il dato medio regionale e quello nazionale è aumentata attestandosi a circa 2.5 punti. In questo quadro di riferimento generale, si osserva che alcuni comuni, come Scalea e Melito di Porto Salvo, hanno registrato un significativo incremento, passando rispettivamente da valori iniziali di 95,82 e 100,47 a 107,26 e 108,42, collocandosi quindi ben oltre il terzo quartile della distribuzione nazionale (105,99 nel 2021-22). In modo analogo, un netto miglioramento si osserva a Lamezia Terme (da 101,41 a 107,65) e Isola di Capo Rizzuto (da 99,48 a 108,05). Al contrario, Jacurso registra un sensibile peggioramento, passando da valori elevati (107,01) a valori (99,46) perfino inferiori al primo quartile italiano del 2021-22. Maida e Petronà, con valori attuali inferiori o appena attorno al primo quartile nazionale (101,28), evidenziano situazioni stabili, ma fragili.

La capacità burocratica

I dati relativi al primo pilastro, che misura la capacità burocratica delle amministrazioni comunali, mostrano variazioni più contenute rispetto al MAQI complessivo. A livello nazionale, l’indicatore passa in media da 99,68 nel biennio 2001–02 a 99,23 nel 2021–22, registrando dunque un lieve calo di circa 0,45 punti nell’arco di vent’anni (Figura 2). In Calabria, la media regionale risulta più elevata ad inizio periodo (100,32), ma scende a 98,50 a fine periodo, evidenziando un arretramento di quasi 1,8 punti. Nel 2021–22, pertanto, la differenza tra la media calabrese e quella nazionale si attesta intorno a 0,7–0,8 punti.

Per meglio comprendere il posizionamento dei singoli comuni all’interno della distribuzione italiana, è utile fare riferimento al primo (Q1) e al terzo quartile (Q3) nazionali: per il 2001–02 le soglie sono 98,18 (Q1) e 101,56 (Q3), mentre nel 2021–22 i valori sono 97,38 e 101,83. Alcuni enti calabresi che, a inizio periodo, si trovavano nettamente sopra la soglia superiore (Q3 = 101,56) hanno successivamente perso terreno; è il caso di Scalea (da 103,14 a 96,35) e di Maida (da 102,06 a 93,96), i quali nel 2021–22 si collocano persino sotto del primo quartile italiano (97,38), segnalando un rilevante deficit della propria capacità amministrativa. Altri comuni mostrano, invece, modeste fluttuazioni: Casabona (da 98,45 a 99,21) e Lamezia Terme (da 98,65 a 99,04) si mantengono vicini ai valori centrali della distribuzione. All’estremo opposto, alcuni enti hanno guadagnato qualche punto, pur rimanendo in fasce intermedie: San Luca (da 100,65 a 103,09) e Melissa (da 100,50 a 103,45) registrano un lieve miglioramento, posizionandosi appena sopra il terzo quartile 2021–22 (101,83). Jacurso, partendo da 100,63, sale a 102,39 e resta comunque nella porzione medio-alta della distribuzione. Sette comuni evidenziano un calo rispetto al biennio iniziale (2001–02): Cassano all’Ionio, Paola, Scalea, Maida, Marina di Gioiosa Ionica, San Lorenzo e Scilla. Spadola, invece, fa registrare un incremento significativo Nel complesso, la maggior parte dei centri si colloca attorno alla media regionale (98,50), leggermente inferiore a quella nazionale (99,23), confermando un quadro di relativa stabilità intra-regionale, pur non mancando casi di regressione marcata o, in misura ridotta, di crescita. In particolare, Spadola registra un incremento significativo nel ventennio considerato, ma resta, comunque, collocato sotto il primo quartile nazionale, a conferma di valore molto basso dell’indicatore ad inizio periodo.

Qualità della classe politica locale

I dati relativi alla qualità della classe politica locale evidenziano la presenza di marcate differenze tra i 19 comuni esaminati e nel corso del tempo. Nel complesso, la media nazionale dell’indicatore è aumentata sensibilmente, passando da 99,06 nel biennio 2001–02 a 107,58 nel 2021–22, con un incremento significativo di circa 8,5 punti. Anche in Calabria la media ha seguito un andamento analogo, passando da 99,24 ad inizio periodo a 107,45 a fine periodo: con un aumento di oltre 8 punti il dato regionale è sostanzialmente in linea con la media nazionale. Con riferimento ai quartili della distribuzione italiana, nel biennio iniziale (2001–02) le soglie sono di 93,00 (Q1) e 104,34 (Q3), mentre nel biennio finale (2021–22) risultano essere 102,10 (Q1) e 114,26 (Q3) (Figura 3).

Nel gruppo dei 19 comuni analizzati si osservano miglioramenti molto rilevanti. Ad esempio, Scalea, che partiva con un valore estremamente basso (91,04, sotto il primo quartile), raggiunge 124,32, superando ampiamente il terzo quartile del 2021–22 (114,26). Analogamente, Isola di Capo Rizzuto (da 101,56 a 125,87) e Lamezia Terme (da 112,32 a 124,37), partendo da posizioni più favorevoli, hanno ulteriormente rafforzato la qualità della propria classe politica locale, collocandosi ben oltre la soglia superiore della distribuzione nazionale. Altri comuni mostrano dinamiche di miglioramento, seppur meno ampie, come Paola, Rende e Cropani. Tuttavia, non mancano casi di evidente peggioramento della qualità della classe politica comunale: Jacurso (da 115,50 a 102,85) e San Luca (da 115,73 a 101,97), entrambi inizialmente situati in posizione elevata (sopra il terzo quartile di 104,34 del primo periodo), arretrano fino a posizionarsi in prossimità del primo quartile del 2021–22 (102,10), segnalando una perdita significativa nella qualità politica.

In estrema sintesi, la Calabria registra a fine periodo un valore medio (107,45) sostanzialmente coincidente con quello nazionale (107,58), segnalando che questo pilastro rappresenta un ambito di relativa forza per la regione, in termini comparativi rispetto al quadro nazionale. I dati evidenziano, però, ampie differenze interne, con alcuni comuni che emergono per una classe politica di qualità notevolmente elevata, e altri che mostrano preoccupanti fragilità.

Performance Economico-Finanziaria L’indicatore relativo alla performance economico-finanziaria dei comuni mostra variabilità più contenute rispetto a quella osservata per la qualità della classe politica. A livello nazionale, la media è aumentata da 99,74 nel 2001–02 a 103,69 nel 2021–22, mentre la media calabrese è aumentata da 98,17 a 99,74, evidenziando una crescita più contenuta e un divario che, a fine periodo, si attesta attorno a 4 punti (Figura 4). Con riferimento alla distribuzione nazionale, i valori del primo e terzo quartile sono pari a 97,83 e 101,96 nel 2001–02 e a 101,91 e 105,91 nel 2021–22. Queste soglie permettono di delimitare le fasce di posizionamento dei 19 comuni calabresi al voto. Emerge una situazione di stabilità generalizzata, con oscillazioni modeste sia in positivo che in negativo. Tra i miglioramenti più evidenti si segnalano Melissa, che passa da 98,89 a 105,19, superando il terzo quartile nazionale, e Scilla, che cresce da 93,98 a 102,08, collocandosi oggi al di sopra della media regionale. Anche Spadola e San Luca guadagnano alcuni punti percentuali, sebbene rimangano in prossimità o poco oltre la soglia del primo quartile nazionale del 2021–22. Sul versante opposto, Jacurso registra un arretramento significativo, passando da 104,91 a 93,15, scendendo, quindi, al di sotto della soglia minima nazionale (Q1) del biennio 2021-22. Analogamente, Cetraro, Petronà e Lamezia Terme mostrano lievi cali, pur mantenendosi in fasce intermedie. Nel complesso, i dati sul terzo pilastro evidenziano un livello di dispersione inferiore rispetto agli altri due, con la maggior parte dei comuni concentrata attorno ai valori medi. Ciò suggerisce una discreta stabilità dei conti pubblici e della gestione finanziaria nell’arco del ventennio considerato. Tuttavia, non mancano eccezioni locali in cui la performance economico-finanziaria mostra segnali di regressione o miglioramenti molto limitati, indicando la necessità di interventi mirati per rafforzare la sostenibilità e la capacità di bilancio a livello comunale.

Discussione e sintesi

I dati analizzati in questa breve nota dei 19 comuni calabresi chiamati al voto nella primavera del 2025 mostrano una chiara relazione tra dimensione demografica e qualità amministrativa complessiva. Comuni con popolazione più ampia, come Rende (circa 36 mila abitanti), Lamezia Terme (circa 67 mila abitanti), e Isola di Capo Rizzuto (oltre 17 mila abitanti), evidenziano performance superiori rispetto ai comuni più piccoli, con miglioramenti consistenti, soprattutto sul piano della qualità della classe politica locale e della capacità burocratica. Viceversa, comuni di dimensioni minori, quali Jacurso (566 abitanti), Petronà (circa 2400 abitanti), San Lorenzo (circa 2300 abitanti), e Casabona (circa 2400 abitanti), manifestano maggiori criticità e instabilità amministrativa. In particolare, i comuni più piccoli registrano oscillazioni significative nella qualità della governance locale, con un peggioramento marcato, per esempio, nel caso di Jacurso e Petronà, e più generalmente fragilità strutturali che possono limitare la loro capacità di garantire servizi efficienti e continuità amministrativa.

Inoltre, è utile evidenziare che solo in pochi casi la qualità amministrativa complessiva si colloca stabilmente al di sopra del terzo quartile nazionale, indicando una debolezza sistemica diffusa in Calabria. Tale considerazione vale anche osservando i singoli indicatori relativi alla capacità burocratica, alla qualità della classe politica e alla performance economico-finanziaria, con limitate eccezioni (ad esempio, Scalea e Melito di Porto Salvo per il MAQI complessivo e per la qualità della classe politica locale, Lamezia Terme e Isola di Capo Rizzuto sempre per la qualità della classe politica). Questa situazione conferma ulteriormente la necessità di un investimento significativo nella formazione e selezione della classe politica locale, in particolare, nei comuni più piccoli e fragili.

La tornata elettorale della primavera 2025 rappresenta, dunque, un’occasione strategica per affrontare in modo concreto la questione cruciale evidenziata da questa analisi descrittiva, ovvero la qualità della classe politica locale. Tale aspetto si conferma, infatti, indispensabile per assicurare una governance efficace e uno sviluppo sostenibile nelle comunità interessate. In quest’ottica, diventa cruciale selezionare candidati non solo con elevate competenze tecniche, ma anche con visioni politiche innovative e capacità di gestione adeguate, soprattutto nei comuni di minori dimensioni, dove le criticità strutturali sono più evidenti e i margini di errore significativamente più ristretti. Un impegno concreto per il rafforzamento della qualità della classe politica locale, a partire dai piccoli centri, può generare effetti positivi a cascata sulla capacità burocratica e sulle performance economico-finanziarie, migliorando così la vita quotidiana dei cittadini. È, dunque, indispensabile che la prossima consultazione amministrativa sia vissuta dalle comunità locali, dai partiti e dalle istituzioni come un momento di selezione consapevole, responsabile e lungimirante della futura classe dirigente dei territori.

A rafforzare questa esigenza, si aggiunge una difficoltà ulteriore che riguarda soprattutto i comuni di minori dimensioni: in questi contesti, la selezione della classe politica è ostacolata non solo dalle fragilità strutturali, ma anche dalla scarsa partecipazione civica e dalla riduzione demografica legata ai processi di spopolamento. Trovare candidati con le competenze necessarie, la disponibilità all’impegno e una visione di sviluppo diventa, dunque, ancora più complesso, restringendo ulteriormente le possibilità di scelta delle comunità locali. Questi elementi dovrebbero essere attentamente considerati da partiti e istituzioni, che sono chiamati ad accompagnare i piccoli comuni nella costruzione di una classe dirigente adeguata, anche attraverso strumenti mirati e politiche capaci di incentivare una partecipazione civica più ampia e consapevole.


[1] Cerqua, A., Giannantoni, C., Zampollo, F., Mazziotta, M. (2025) The Municipal Administration Quality Index: The Italian Case. Social Indicators Research.    https://doi.org/10.1007/s11205-024-03511-8


SINTESI COMUNE PER COMUNE

Provincia di Catanzaro

Cropani

Jacurso

Lamezia Terme

Maida

Petronà


Provincia di Cosenza

Cassano all’Ionio

Cetraro

Paola

Rende

Scalea


Provincia di Crotone

Casabona

Isola di Capo Rizzuto

Melissa


Provincia di Reggio Calabria

Marina di Gioiosa Ionica

Melito di Porto Salvo

San Lorenzo

San Luca

Scilla


Provincia di Vibo Valentia

Spadola

 

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